LO SPORT, IL FARMACO MIGLIORE: Danilo Compagnucci

Quella mattina avevo accompagnato un amico alle Terme Santa Lucia di Tolentino per una visita cardiologica. Nonostante non fosse più innamorato, accusava qualche disturbo al cuore.
In quel centro lavorava, e lavora tuttora a settimane alterne, uno dei fiori all’occhiello della scienza medica italiana, il Dott. Fabrizio Cecaro, dal 2011 allievo e collaboratore a Londra del Prof. McKenna e del Prof. Elliott, massimo esperto mondiale del settore il primo, ideatore delle nuove linee guida internazionali sulle cardiomiopatie il secondo.

Mentre ero seduto in una sala d’attesa aspettando che la visita terminasse, oltre che stuzzicare le dottoresse che attraversavano la stanza (se je spari du’ cazzate perfino le dottoresse accennano un sorriso), vidi passare Danilo, il Dott. Compagnucci, Responsabile Sanitario e Direttore di Medicina Sportiva del Centro Termale, Presidente dell’Associazione Medica Sportiva della provincia di Macerata, Consigliere Federale e uno dei due medici che seguono la Lube Volley, i campioni della pallavolo.

“Ciao Doc!..come stai?..Quand’è che c’hai una mezzoretta spiccia che ti vengo a trovare e facciamo due chiacchiere?”.

“ ’Na domanda più facile non ce l’hai?…Telefonami lunedì mattina che vedo i programmi in agenda e poi ci organizziamo…Chiamami lunedì, sul presto, che dopo c’ho le visite.”

Qualche giorno dopo mi ricevette nel suo studio, avvertì il centralino di non disturbarlo se non per emergenze, e in sintesi questo è quello che mi raccontò:

“La medicina dello sport negli ultimi anni è cambiata notevolmente.
Quando nel ’91 ho iniziato la mia attività di medico sportivo, il numero degli atleti che si sottoponevano ai nostri controlli erano circa 600, in tutta la provincia. Quest’anno (2014) ne abbiamo visitati più di 12.000, tra praticanti e agonisti.

L’attività sportiva è cresciuta in maniera esponenziale, e questo è fuor di dubbio uno degli aspetti positivi della società in cui viviamo.
Grazie alla nascita di nuovi impianti, palestre, centri fitness e società sportive, nel nostro territorio sono praticate tutte le discipline dello sport, per cui si è resa necessaria una naturale evoluzione della scienza stessa, che fosse adeguata con competenze specifiche nei vari settori. Ogni sport ha le sue peculiarità, dunque necessita di sapere diversi.

Oltre ad essere una piacevole attività ricreativa, lo sport può essere a tutti gli effetti considerato un vero e proprio farmaco, sia fisico che mentale, quindi ad ognuno il suo.
Proprio quest’anno è uscito il decreto Balduzzi che richiede esami preventivi a tutti quei giovani che si accingono a svolgere un’attività qualsiasi. Questo ci permette di monitorare ogni atleta fin dall’inizio, poterlo tenere sotto costante controllo e sottoporlo agli esami necessari per una giusta valutazione del suo stato di salute, primo fra tutti tramite elettrocardiogramma.

Considero tutto questo un enorme passo avanti rispetto gli anni addietro perché se è vero che lo sport è l’attività umana per eccellenza, è anche vero che se non viene seguita adeguatamente può causare gravi danni. Invece opportunamente gestito è fonte di salute e benessere.

Alimentazione, progressi nella medicina e sempre più conforts hanno allungato considerevolmente la vita media, ma solo una saggia attività sportiva permette di ridurre in maniera significativa l’assunzione di farmaci in tarda età, per esempio, e in special modo per tutti quei soggetti che soffrono di ipertensione.

L’Italia sotto questo aspetto è all’avanguardia perché l’obbligatorietà di sottoporsi annualmente ad esami specifici, quali spirometria, ciclo ergometro, elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo, risulta il miglior sistema di prevenzione per scongiurare malanni che potrebbero sorgere all’improvviso se tali pratiche non venissero svolte.
Quello che ti sto dicendo è dimostrato dal fatto che dall’82, anno in cui diventò obbligatoria la visita medica per chi voleva tesserarsi con qualche federazione, il numero delle morti improvvise in Italia è sceso inconfutabilmente rispetto ad altre nazioni dove questo obbligo non c’è.

Con orgoglio posso affermare che nelle Marche siamo ancora più bravi. Il primo gennaio del 2010 abbiamo attivato un registro regionale informatico contenente tutti i dati registrati mediante le visite periodiche di tutti gli atleti e praticanti della nostra regione, il che ci permette non solo di mantenere in buona salute la totalità degli sportivi, ma anche di disporre di una massa dati comparativi estremamente utili da analizzare per migliorare la nostra comprensione dei vari aspetti scientifici e di competenza.

Tu sai che questa nostra terra ha dato i natali ad una miriade di campioni, sia in campo nazionale che mondiale, ai quali mi sento di inviare il mio ringraziamento per la gioia che m’hanno fatto vivere con le loro prestazioni, ringraziamento che estendo anche a tutte le società sportive, associazioni e agli appassionati che hanno reso possibile lo sviluppo di un così fantastico fenomeno.
Se la nostra società vuol veramente progredire, se veramente anela ad un futuro migliore, deve considerare lo sport come uno degli strumenti fondamentali per allevare gli uomini di domani.
Praticare seriamente una disciplina, non a caso si chiama così, non insegna solo un’abilità specifica, insegna a vivere, a vivere bene.”

Correre dietro alle ragazze farà bene lo stesso? Chissà!….me so’ scordato di fargli questa domanda. La prossima volta glielo chiedo, se mi dice di si, sono pronto per le Olimpiadi.

Mamo

Nella foto (da Cronache Maceratesi) i due medici Lube:
Mariano Avio (a sx) e Danilo Compagnucci (di profilo, a dx).
Campioni d’Italia