L’ETNICA GLOBALE: Francesco Savoretti

“Dai!..vieni al concerto di Numana domenica 14 agosto che promuoviamo il progetto di Mediageneration. T’aspetto, mi raccomando…”
Francesco le fa ‘ste cose, perché è un amico, e un grande…I grandi fanno così, e so’ contento di averne tanti di amici come lui…perché ovunque vada mi fanno sentire a “casa”.
Sono andato a cercare un breve pezzo che avevo scritto un pajo d’anni fa, una chiacchierata che abbiamo fatto all’aperto in una soleggiata mattina d’ottobre.

Svizzera, Austria, Germania, Bosnia Herzegovina, Canada, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Indonesia, Thailandia, India, Cina, Corea del Sud, Sud Africa, Paesi del Mediterraneo e Nord Europa…….Non è il programma e le destinazioni di volo di una compagnia aerea. Sono i luoghi dove Francesco suona nel corso dell’anno. Concerti, collaborazioni teatrali e cinematografiche, colonne sonore per la Buena Honda Films, lavori con Giorgio Strehler…..un curriculum impressionante.

“ Sono un percussionista, etnico. Ho iniziato quand’ero piccolissimo in casa, con papà, batterista anche lui. Il mio bisnonno suonava il tamburello nella banda del paese, dunque ero circondato da gente che “sbatteva” in continuazione….che dici?…che potevo fa’!?……
Diventato un po’ più grande andai a studiare percussioni afro-cubane a Roma, all’Università della Musica. Poi ho frequentato Siena e Friburgo, alla Tamburi Mundi, la più attrezzata scuola jazz esistente. Infine ho studiato a Creta, per assimilare i plettri extra europei, con maestri provenienti dal Medio e Lontano Oriente.”

“Vasto il mondo delle percussioni, vero?”

“Lo definirei sconfinato. Basta pensare alle timbriche. Ogni tradizione culturale ha sviluppato la propria ritmica peculiare. Mi sembra che esistano 6000 lingue riconosciute, figurati le cadenze musicali. Non c’è pausa nella ricerca. Più studio e più ne scopro. Per agevolare i ragazzi che vogliono contemplare questo “Universo”, anni fa, con Andrea Piccioni, Paolo Rossetti e Peppe Frana, abbiamo fondato la FRAME DRUMS ITALIA, una organizzazione che opera in campo nazionale ed internazionale, il cui obiettivo è quello di diffondere la cultura e le arti che popolano il mondo dei Tamburi a Cornice, strumenti a percussione dalla storia millenaria sviluppatasi negli angoli più remoti del pianeta. I partecipanti provengono da tutto i Paesi. Nelle varie edizioni sono intervenuti i più forti musicisti in circolazione, che hanno ovviamente alzato moltissimo il livello dei corsi.
Te lo dico con un certo orgoglio perché ti lascio immaginare quale genere di soddisfazione possa provare. Il nostro è stato considerato uno dei maggiori Festival mondiali del settore, vuoi per la qualità degli insegnati, ma anche per la cornice nella quale si svolge, La Foresteria del Viandante, un posto incantevole del monastero di Montelparo (FM).”

“Hai suonato praticamente dappertutto France’…Le emozioni più forti dove?”

“Dove ancora oggi mi tremano le gambe ogni volta che salgo su quel palco è al Montrel Jazz Festival (da non confondere con Montreux, in Svizzera. Quello è al secondo posto per importanza). Tu pensa che in certe occasioni ci sono 200.000 persone che assistono al concerto. Te le immagini 200.000 persone davanti a te che ti guardano, anzi, che ti ascoltano? Puoi essere bravo quanto ti pare, ma all’inizio ti caghi addosso. Poi fortunatamente la musica ti alleggerisce e superi il momento di crisi iniziale.
Un altro posto che mi piace tanto è a Bombay, però anche lì prima di cominciare stai teso perché l’India conserva forse la tradizione musicale più antica, dunque affronti il pubblico consapevole che sarà molto esigente. Una rispettosa soggezione c’è sempre prima di suonare.
Anche a Spoleto ho vissuto momenti magici, al festival dei Due Mondi di qualche anno fa. C’è qualcosa di speciale in quell’atmosfera che coinvolge musicisti e spettatori. Non so con precisione cosa sia, ma è così.
Comunque, al di là del contesto nel quale ti esibisci, le più forti emozioni le provi quando certe sere si instaura un’armonia particolare tra noi suonatori. Quando ti guardi, e sorridi, vuol dire che sei andato forte.”

Che bel mestiere quello del musicista.
Arrivo France’…arrivoooooo!

Mamo