“Si dovrebbe pensare più a fare bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a star meglio”. A. Manzoni.
A parte qualche incontro occasionale, telefono all’amico Franco un pajo di volte l’anno, per vederci e trascorrere qualche ora insieme parlando di moto, piloti, e Campionato: il Moto Mondiale.
Per tutti coloro che non seguono questo sport ricordo che Franco Uncini è stato l’ultimo degli italiani a conquistare il titolo di Campione del Mondo della Classe Regina ( le 500 2T alla sua epoca, MotoGP 4T adesso) prima dell’Era Valentino Rossi.
Quando smise di correre, circa 30 anni fa, fu eletto rappresentante dei piloti del Moto Mondiale per curare la sicurezza dei circuiti sparsi nei 5 continenti (una volta si correva anche in Sud Africa).
Dal 2013 è il FIM Safety Officer della MotoGP, cioè l’ufficiale più alto in grado della Federazione Internazionale addetto alla sicurezza degli autodromi.
Avete presente quella macchina con i lampeggianti, di solito o bianca o rossa, che apre il plotone dei piloti prima dello schieramento in griglia? Dentro quell’auto c’è lui e il Capirex, Loris Capirossi, che da quando ha smesso di gareggiare, affianca Franco come co-ufficiale della Sicurezza. Quindi, chi meglio di lui per sapere le cose come stanno, e fare previsioni su chi sarà il prossimo Campione del Mondo?
Da un pajo d’anni a questa parte, però, quando ci incontriamo i primi di gennaio, parliamo anche di una iniziativa alla quale partecipa proprio ad inizio mese, il giorno 6, il giorno della Befana.
Lui, ed altri piloti ancora in attività, passano una giornata al Salesi di Ancona, e portano regali e sorrisi a quei bambini che una Natura sfortunata li costringe ad essere ricoverati in quella Casa di Cure.
La festa è organizzata dal Moto Club Occhio del Gallo di Camerano. Conosco anche un rappresentante del direttivo di questa associazione, Roberto Polenta, che una volta m’ha raccontato come è nata questa manifestazione.
Riporto prima il suo racconto, poi i commenti di Franco.
“Sono 7 anni che organizziamo questo evento nel giorno dell’Epifania, in collaborazione con l’Associazione Patronesse di Ancona. Come Moto Club ci piaceva l’idea di portare un po’ di conforto a quei bambini che rimangono ricoverati durante le feste natalizie. Immagina lo stato d’animo dei piccoli costretti a rimanere in ospedale nel periodo più bello dell’anno, il Natale.
All’inizio, quando pensammo questa cosa, volevamo realizzarla proprio il 25 di dicembre, poi, parlando con le Patronesse, scoprimmo che Vigili del Fuoco e Carabinieri erano già presenti durante quel periodo, dunque spostammo il tutto alla Befana.
Sempre all’epoca, dopo aver vagliato diverse soluzioni, ci piacque l’idea di far arrivare le Befane in sella a moto da turismo, scortate da alcune moto da competizione condotte dai piloti del nostro Racing team che partecipano al Campionato italiano Velocità Amatori, e così facemmo.Piazzammo anche due moto da corsa nel salone d’ingresso dell’ospedale per farci salire sopra i bambini che potevano scendere dal letto.
Quel giorno fu un giorno speciale anche per tutti noi. Dovevi vedere il volto di quei cuccioli quando siamo arrivati. Ci aspettavano perché erano stati avvertiti, ma probabilmente non immaginavano quella parata.
Il corteo delle moto guidate dai piloti in tuta da gara e casco, come in pista, fece il roboante ingresso passando per il cortile del pronto soccorso che amplificò ancor più il rumore degli scarichi già casinari del loro.
Le Befane iniziarono a distribuire giocattoli e dolcetti ai bambini presenti, per poi continuare il giro lungo i reparti, sempre in compagnia dei piloti. Nel frattempo, quelli che erano venuti ad accoglierci all’ingresso, a turno salivano sulle moto da corsa per farsi fotografare, felici come non mai di poter cavalcare un giocattolo così grande.
Fu una festa indimenticabile! Ci diede la convinzione di aver fatto una cosa bella che dovevamo a tutti i costi ripetere.
L’anno seguente facemmo le cose più in grande. Parteciparono all’appuntamento anche Matteo Baiocco, Simone Saltarelli e Alex Polita, i tre piloti marchigiani impegnati nel Mondiale SBK. Inoltre un generoso collezionista di Numana ci mise a disposizione tre pezzi unici della sua raccolta: la moto di Troy Belys, quella di Michel fabrizio, e una Bimota DB.
Anno dopo anno siamo cresciuti sempre più, e tre anni fa ha fatto il suo ingresso anche Franco Uncini e il suo Moto Club. Ha portato i piloti marchigiani della MotoGP e anche la sua Suzuki con la quale ha vinto il Mondiale. Ci ha promesso che parlerà con Valentino Rossi, e se non sarà fuori per impegni, porterà anche lui. Di più non si può chiedere.”
“Allora Franco…ho visto che hai sparato delle bellissime foto del Salesi sul profilo del tuo Moto Club…Mi racconti quel giorno?”
“E’ stato il giorno più bello delle vacanze natalizie. Quella di quest’anno è stata la mia terza partecipazione a La Befana arriva in moto e devo dire che, nonostante conoscessi già questa esperienza, ancora una volta l’emozione è stata grandissima. Viverla è toccante, commovente, indescrivibile. Non ci si abitua mai all’idea che certe cose possano accadere. Era tanta la gente e i bambini ad aspettarci. Vedere quei sorrisi ti riempie l’anima, ti dà l’idea di essere utile a qualcuno, anche per un solo giorno.
Sai com’è..io, tu, un po’ tutti viviamo le nostre vite immersi nelle attività che abbiamo scelto, costantemente concentrati nella realizzazione di questo o quell’altro progetto, dando troppo spesso importanza a questioni senza alcun senso, dimentichi di quanto l’esistenza possa essere a volte terrificante. Ti racconto questo episodio perché credo possa chiarire il concetto.
Dopo i primi festeggiamenti e le foto con i bambini sulle moto che erano al pian terreno, accompagnati dalle dottoresse siamo saliti ai reparti. Ero io, i fratelli Fuligni, i piloti pesaresi, e le Befane.
Entrando in una stanza ci siamo avvicinati ad un letto sul quale c’era un bambino che dormiva. Una delle ragazze vestita da Befana stava appoggiando un giocattolo sopra il comodino, quando la mamma l’ha fermata e ci ha detto: – Portatelo pure a qualche altro piccolo questo dono, lui non ci può giocare -.
Come se una morsa da banco m’avesse strizzato lo stomaco. Ora, in questo momento che te ne parlo, solo ripensarlo mi fa star male.
Nella mia carriera, prima da pilota, poi con l’attività che svolgo da tanti anni, ne ho viste di tutti i colori, quindi dovrei essere abituato alla sofferenza, vaccinato contro il dolore, ma con i bambini è tutta un’altra storia. Ogni volta che ritorno a casa, dopo essere passato al Salesi, torno cambiato, lo sento, lo avverto. Credo che sarebbe un’esperienza utile per tanta gente. Nella vita di tutti i giorni pensiamo possa fare la differenza se siamo pettinati o no, se abbiamo le scarpe lucide, se la macchina è pulita, se quello ci saluta, se tuo figlio va bene a scuola……..tutte cazzate, tutte illusioni.
Ho dato la mia piena disponibilità ai ragazzi del Moto Club Occhio del Gallo ed essere presente a tutte le Befane future al Salesi. Voglio fare di più, voglio dare di più. M’impegnerò con tutto il cuore perché il sorriso rimanga il più a lungo possibile sul volto di quei bambini”.
Mentre Franco mi raccontava questa storia eravamo seduti a casa sua e bevevamo un caffè….i suoi occhi erano lucidi.
Mamo